“Leggo
il colore che mi è stato affidato: rosso violaceo. Mi dico che poteva andarmi
meglio. Guardo gli altri colori assegnati: poteva andarmi decisamente peggio, penso.
Cosa fare? Mi avvicinerò al colore con discrezione, ne esaminerò le sfumature, le
caratteristiche, lo dissezionerò, lo analizzerò, piano piano ne carpirò l'essenza, accadrà? “ (step 1)
Così mi imbarcavo in questa
avventura, e avventura è stata realmente. Un po’ freddo, un po’ distante, con
l’appiglio di chi da fuori osserva e annota, così ho iniziato. Da questa distanza sono caratterizzati i
primi passi, la definizione del colore (step 1), una ricerca sulla parola nelle
varie lingue (step 2), i codici che caratterizzano il colore (step 3), insomma
è uno studio preliminare. Lentamente, ma direi inesorabilmente, avviene una
inversione di poli: il colore comincia a suscitare immaginari, a prendere un
distinto -seppur caleidoscopico- carattere.
Già approfondendo la dimensione
del colore nel mito (step 4) comincio a percepirne la dualità, la forza
alchemica nel sintetizzare in sé gli opposti, nel colmare lo spazio dell’impossibile.
Durante il percorso questa percezione si accresce e tutto si basa sui
contrasti: ecco che parliamo di seduzione e fantasia, femminilità e pericolo,
lussuria e spiritualità, creatività e regalità e culmina nella morte e rinascita come dimensione selvaggia del colore (step 23).
Ci sono tante piccole curiosità
che catturano il mio interesse, come la presenza del colore nel brevetto (step17), nella chimica (step 14), nella saggezza popolare (step 8), nei
ritrovamenti archeologici (step 11), nella costruzione dell'abbecedario (step 9), ma è quando indago la relazione del colore
con la scienza (step 6) che qualcosa di fondamentale mi viene rivelata: la vita sulla
terra, questa terra primordiale, era dominata dal rosso violaceo! Come fa
questa visione a non essere radicata anche in noi, seppur con millenni di
ritardo? Così, trasportato dai ricordi, riporto alla memoria i racconti di mio
padre in un percorso sull’agricoltura e nella cucina (step 12).
Ritrovo anche un forte
collegamento tra il rosso violaceo e la nobiltà del porpora viola, in svariati passi
ritorna questo accostamento: tra cui i
già citati step 4 , step 8 e step 14, ma
assume grande rilevanza nella moda (step 20) e nell’identificazione del personaggio nella
storia (step 21). In questo ultimo passo ecco riaffiorare dalla storia un
personaggio dubbio, dissoluto, lussurioso e l’accostamento ad un colore fatto di
ambiguità, di luce e di zone d’ombra è più che immediato. La sensualità di questo colore, la lussuria
che evoca, il suo essere allusivo sono ben riportati nelle pubblicità che ho
ritrovato (step 15), nell’opera pittorica che ho presentato (step 18) e in
alcuni film menzionati (step 7).
Ma il rosso violaceo ha anche
altri poteri, è il colore dell’altrove, è il colore della fantasia, è il colore
dell’arte e della creatività e così la ritroviamo nella musica (step 5), nei fumetti (step13), nel
design di Panton (step 16), nei loghi dei brand del mondo dell'audiovisivo e del social (step 10), in alcuni film (step 7) e nell’architettura
(step 22).
Così, saturo di immagini e
collegamenti, arrivo all’anatomia di un
colore (step 19) e il rosso violaceo, ormai appropriatosi del mio sguardo, si
rivela in una notte di bufera, notte d’amore e di contrasto, notte arcana e
antica, selvaggia e dolce. Parla l’impossibilità della sua genesi sotto il
segno di sciagure e di eterni contrasti. Contrasti che si manifestano anche nella nuvola del colore (step 24).
La verità è che, a dispetto di
quanto mi proponevo inizialmente, di quella distanza scientifica che mi ero imposto, o forse proprio grazie al mio tentativo di
analisi, è stato il colore a travolgere me, a riverberarmi dentro, a
risvegliare le ataviche opposizioni che la contraddistinguono... e così mi
abbandono a questo fiume dal sapore rosso violaceo.